La Banca Popolare di Milano punta a raggiungere un utile netto di 378 milioni di euro nel 2012, con una crescita annua composta della redditività del 45,5%. È questo il target del nuovo piano industriale triennale 2010-2012, che sarà illustrato alla comunità finanziaria, approvato all’unanimità dal consiglio di amministrazione della Bpm. Lo scenario macro su cui si basa il piano «sconta una lenta ripresa economica nel triennio 2010-2012», con un Pil a fine triennio previsto in crescita all’1,5% e un tasso Bce al 2,5%. L’orizzonte strategico della Bpm resta focalizzato alla mission di «banca di riferimento sul territorio per lo sviluppo di famiglie e imprese». (more…)
21 February 2010
Bpm prevede un utile di 378 milioni nel 2012
14 February 2010
Banchieri divisi sul rischio tassi
Sarà un anno a due velocità per il sistema bancario italiano appeso all’andamento dei tassi di interesse e alla politica monetaria della Banca centrale europea. L’indicazione emerge dal panel degli oltre 200 investitori istituzionali che hanno partecipato al convegno “The italian financial services conferences 2010”organizzato da Ubs:se il 35% ritiene che quest’anno il rischio per le banche italiane sia legato alla qualità degli impieghi, il 30% punta invece il dito sui bassi tassi di interesse, il 26% sulla bassa crescita dei volumi e il 9% pensa alla necessità di migliorare i rapporti con la clientela.
Se il peggio ormai è alle spalle, l’approccio degli operatori continua ad essere cauto perché il quadro economico è ancora fragile. (more…)
27 October 2009
Intesa SanPaolo getta la ciambella di salvataggio alle PMI
Il gruppo Intesa SanPaolo sta svolgendo un ruolo attivo per il sostegno delle piccole e medie impresa in difficoltà o che stanno nascendo. Un progetto in particolare è stato presentato nei giorni scorsi, volto a far incontrare e conoscere imprenditori innovativi e investitori coraggiosi.
Oltre questo ruolo di “organizzatore”, Intesa Sanpaolo ha stanziato un fondo di 3 miliardi di euro per le aziende artigiane, da destinarsi al sostegno delle continuità debitorie resesi necessarie dalla attuale difficoltà nelle riscossioni delle fatture.
22 October 2009
Un prestito anche per le fasce deboli?
Sul sito dell’Associazione bancaria italiana è online una guida di orientamento per le fasce sociali più colpite dalla crisi che necessitano di credito presso le banche. E’ in arrivo infatti una serie di agevolazioni sui finanziamenti per privati e aziende.
In particolare, i cassintegrati potranno usufruire di accordi stipulati tra banche e sindacati per ricevere il denaro in anticipo senza ritardi burocratici. Inoltre, per quanto riguarda i mutui ai disoccupati, i cassintegrati potranno beneficiare di un rinvio dei pagamenti delle rate fino al momento del rientro nel mondo del lavoro, sempreché le banche erogatrici dei mutui siano tra quelle che partecipano al programma finanziario dello Stato. (more…)
12 October 2009
Come si fa a sapere se si è protestati?
Molti lettori ci chiedono come fare per effettuare un controllo sulla propria situazione creditizia, in particolare se il proprio nome risulta nel bollettino dei protesti. Spesso il dubbio è infondato, visto che un semplice ritardo nel pagamento di una rata o l’incasso di un assegno post-datato non causano il protesto del soggetto (benché in quest’ultimo caso la banca è tenuta a segnalare alle autorità un illecito). Inoltre gli istituti di credito sono tenuti a informare il soggetto, che ha tempo due mesi per rimediare e rientrare nelle grazie del sistema creditizio. Tuttavia, se proprio ci si vuole togliere il dubbio basterà recarsi presso la Camera di Commercio più vicina e, previo pagamento di una quota, fare una visura protesti; se il vostro nominativo risulta protestato avrete immediatamente la possibilità di conoscerne il motivo e porvi rimedio prima di interfacciarvi nuovamente con un istituto di credito.
5 October 2009
Audizione della Marcegaglia: favorire i prestiti alle imprese
La presidente di Confindustria Emma Mercegaglia ha fatto un discorso alla camera in cui auspica una semplificazione e un’apertura del credito alle piccole imprese che in questo periodo di crisi non devono essere abbandonate dalle banche. Il governo può favorire questo atteggiamento defiscalizzando parzialmente i redditi del credito per compensare il rischio. Garantire inoltre la deducibilità fiscale per i crediti persi è un altro elemento importante, insieme allo stringimento dei vincoli patrimoniali che consentirebbero alle banche di avere più liquidità da erogare alle PMI. L’ultima parte del discorso è stata dedicata alla lotta all’evasione, che in Italia strozza le imprese che pagano le tasse onestamente.
16 September 2009
Imprebanca la banca degli per gli imprenditori
Nasce una nuova banca, creata dagli imprenditori per gli imprenditori. Una piccola iniziativa dalle grandi aspirazioni, Imprebanca si propone come l’Istituto di credito di riferimento delle piccole e medie imprese del territorio. La cordata di imprenditori laziali – dei maggiori gruppi romani attivi nel settore del commercio, dell’edilizia, del turismo e della grande distribuzione – è stata supportata dalla Confcommercio di Roma e Lazio. Imprebanca sarà presente solo sul territorio della Regione Lazio con 4 sportelli che apriranno nel 2010; un’esperienza regionale che potrebbe essere però ripresa anche in altre parti d’Italia, data la grande necessità di far girare la liquidità per ossigenare le imprese italiane che sempre più spesso si vedono negare i crediti dalle banche del circuito ufficiale. Il direttore della nuova banca è Riccardo Lupi, conosciuto per essere stato il responsabile della direzione finanziaria Bnl fino al 2007. Il servizio si propone come innovativo, mettendo insieme le risorse e esperienza di tre gruppi con diverse attività: il Gruppo Banca Finnat, la compagnia assicurativa Ina e l’Ecla, l’ente per concessioni ai lavoratori aziendali. La banca ha grandi ambizioni, tra cui quella di essere competitiva anche nel mercato privati del settore retail, con previsioni che entro il 2015 arrivano a 25.000 clienti e 5.000 imprese.
11 August 2009
3 August 2009
La Banca d’Italia detta nuove regole sulla trasparenza
Nell’ultimo anno i segnali della necessità di regolare in maniera più rigida i servizi bancari erano arrivati da più parti. Problemi con la rinegoziazione dei mutui, con la commissione di massimo scoperto, ecc. D’altronde l’Italia è uno dei paesi europei dove le banche godono di più libertà, soprattutto quando si tratta di far pagare onerose commissioni e canoni ai propri clienti. Fortunatamente la Banca d’Italia ha deciso di scendere in campo adottando una serie di misure per migliorare il rapporto con la clientela e limitare questo strapotere. Le misure non sono delle semplici indicazioni ma scelte vincolanti a cui le banche si dovranno adattare entro il 31 dicembre del 2009. Le parti più significative riguardano l’adozione di schemi standard, predisposti dalla stessa banca centrale, per i documenti riservato ai correntisti; una guida fatta sempre da Bankitalia che illustri tutti i diritti del cliente e il modo in cui possono essere esercitati; tutti i servizi dovranno avere un indicatore di costo sintetico che li rendi immediatamente confrontabili con altre offerte analoghe, in modo da rendere effettiva la concorrenza e la capacità di scelta dei consumatori; un riepilogo chiaro ed esaustivo delle spese del proprio conto corrente. Questo in materia di trasparenza. Sul fronte delle proposte sembra interessante quella dell’obbligatorietà di proporre un conto corrente semplice alla clientela, con un numero determinato di operazioni e un canone annuo fisso.