7 June 2010

Mercati allo sbando e i consumatori tornano alle polizze vita

Categoria: investimenti — Tags: , , — Riccardo @ 16:47

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Il settore Vita potrebbe toccare nuovi massimi storici. A fare la parte del leone sono ancora le polizze di ramo I, quelle tradizionali con rivalutazione e rendimento minimo garantito, grazie alle caratteristiche di protezione ben apprezzate in tempo di forti incertezze, rimangono le più vendute: i premi nel primo trimestre ammontano a 16 miliardi di euro (+60% rispetto all’analogo periodo 2009). Da inizio anno, però, c’è qualche segnale di ripresa anche sul ramo III, per i prodotti linked (ossia per le cosiddette po-lizze finanziarie): la raccolta è triplicata rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno con premi pari a 3,9 miliardi. Va ricordato che nel 2009 il settore aveva evidenziato una grossa contrazione (si veda tabella in pagina dove compaiono i risultati dei leader del ramo III). All’internodi questo segmento si riconferma l’inesistente proposta di index linked (fatta eccezione per Poste Vita ancora operativa con un’importante emissione), mentre va segnalata la ripresa delle unit, prodotti più legati all’andamento delle Borse. Ma come si stanno riflettendo nel segmento delle polizze finanziarie le tensioni dei mercati legate alla crisi di Eurolandia? Da inizio anno la media dei risultati è positiva del 3,87% (contro il -8,11% dell’indice Msci euro e il +3,27% dell’indice delle obbligazioni governative europee). In linea con le Borse sono invece i risultati a un anno, arco temporale in cui la media delle unit è positiva per il 13,08% (+ 12,52%l’Msci Euro e + 6,92%l’indice obbligazionario europeo). Se si stila, invece, un bilancio dai livelli “precrisi subprime”, i risultati a due anni delle unit sono in sostanziale pareggio con-0,61% (ai dati analizzati ai valori delle quote del 18 e del 19 maggio 2010). Si tratta naturalmente di risultati medi, se si scende nelle specifico dei singoli comparti si trovano, anche a causa della notevole specializzazione, realtà molto diverse fra loro. Il fanalino di coda invece è un fondo collocato dalla ex Aig (branch italiana della compagnia indicata come tra le responsabili della crisi subprime), specializzato sulla Borsa italiana, si tratta di Alico fondo scelta aperta indicizzato Italia (-15,51% da inizio anno, -39,95% a due anni).
Chiaramente in molti si chiedono quale sia il motivo per cui si debba preferire un prodotto assicurativo finanziario a un normale fondo comune o a un ancora più economico Etf (exchange traded fund). Al di là del fatto che le polizze a differenza degli altri investimenti sono impignorabili, insequestrabili (anche se alcune sentenze hanno già scardinato questa caratteristica) e fuoriescono dall’asse ereditario, in effetti le normali unit non hanno da tempo neppure più l’appeal fiscale: dal 2001 non sono più deducibili e come è noto hanno dei costi sensibilmente superiori ai fondi comuni. Legittimi, quindi, i dubbi. Anche per caratterizzarsi rispetto a investimenti finanziari senza vestito assicurativo, si stanno diffondendo prodotti nuovi.


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