La situazione odierna del mercato immobiliare americano presenta tali caratteristiche: i cittadini sono rimasti schiacciati dalle loro ipoteche, le banche hanno sequestrato le case secondo un andamento record nel quarto trimestre, la disoccupazione è cresciuta come non si era visto da 15 anni e il valore dei beni immobili è precipitato. La Mortgage Bankers Association, associazione nazionale che rappresenta l’industria finanziaria nel settore immobiliare, oggi ha confermato che l’insolvenza dei mutui è aumentata quasi dell’8% sul totale dei prestiti, un record mai raggiunto dal 1972. Il mercato immobiliare americano ha perso 2,4 trilioni di dollari in valore lo scorso anno e la disoccupazione è salita al 6,9% nell’ultimo trimestre. Jay Brinkmann, un responsabile analisi della First American CoreLogic, società che si occupa di analisi economiche, ha confermato che stiamo entrando nel secondo anno di recessione e che la disoccupazione sta diventando la maggiore causa dei mancati pagamenti.
Secondo l’associazione nazionale degli agenti immobiliari il prezzo medio di una casa è diminuito del 12% nell’ultimo trimestre rispetto all’anno precedente e quasi metà delle transazioni sono avvenute con preclusione del diritto di ipoteca. Ieri il Tesoro americano ha emanato dei documenti in cui viene specificato che gli aspiranti al rifinanziamento del debito per la casa dovranno documentare le loro entrate attraverso le buste paghe e la dichiarazione dei redditi oltre a firmare un affidavit attestante le loro difficoltà finanziarie.