Gestire il proprio conto corrente comodamente, da casa, dall’ufficio o addirittura dal cellulare sta diventando una esigenza sempre maggiormente diffusa. Se i primi ad impossessarsi della tecnologia e della conoscenza necessaria per farlo sono stati i giovani (under 35 per capirci), l’ABI, (more…)
26 August 2010
9 July 2009
Ancora un accordo per facilitare il credito alle imprese
L’Associazione Bancaria Italiana, meglio nota come ABI, non sta lesinando gli sforzi per uscire dall’attuale crisi che ha portato ad una repentina carenza di liquidità del mercato sia internazionale che interno. La lista degli accordi che sono stati siglati con associazioni di categoria ma anche enti pubblici allo scopo di favorire il credito alle aziende, ed in particolare alle piccole e medie imprese che più risentono della congiuntura negativa, è lunga. Un altro tassello è la firma dell’accordo tra l’ABI e la SACE, società specializzata nell’assicurazione del credito. E non a caso si tratta di una società di questo tipo, visto che il grande problema del momento è il rischio di insolvenza, che porta le banche a concedere meno credito e ad un interesse più alto. Anche questo accordo, così come i precedenti con la Camera di Commercio e la Confindustria, ha lo scopo di fornire delle garanzie, che le aziende in difficoltà altrimenti non potrebbero dare, per permettere l’accesso a finanziamenti tanto immediati quanto agevolati. Nello specifico le garanzie fornite dalla SACE saranno due, quella sulle anticipazioni bancarie alle imprese con crediti verso la Pubblica Amministrazione e la garanzia sui finanziamenti erogati dalle banche alle piccole e medie imprese rientranti nelle agevolazioni concordate con la Cassa Depositi e Prestiti.
1 June 2009
Sostegno alle Pmi e più stretto controllo dell’affidabilità delle banche
I soldi stanziati dalla Cassa Depositati e Prestiti a sostegno delle piccole e medie imprese stanno finalmente per diventare disponibili. Ricordiamo che potranno usufruirne le Pmi operanti in Italia che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro come indicato nella Raccomandazione della Commissione europea. Per richiederli bisognerà rivolgersi alla propria o altra banca che avrà ricevuto il beneplacito per l’erogazione dei finanziamenti a tasso agevolato. La convenzione tra Cassa Depositi e Prestiti e Abi infatti non prevede una concessione generalizzata, ma permette solo alle banche che hanno un assetto patrimoniale solido di attingere ai fondi a cinque anni fino a 8 miliardi di euro stanziati. La discriminante è quella del 7% del rapporto tra patrimonio di base, definito tecnicamente “Tier-1″ e gli impieghi ponderati per i rischi. Le banche al di sopra del 7% otterranno i fondi dalla Cassa a un margine più basso, dello 0,75% sopra il tasso interbancario Euribor: quelle con un rapporto inferiore o uguale al 7% dovranno pagare lo 0,95 per cento. Si stanno finalmente prendendo serie iniziative per spingere le banche ad essere più “virtuose”.
26 April 2009
La lenta discesa dei tassi dei mutui
Se i tassi interbancari di riferimnti sono scesi vertiginosamente negli ultimi mesi, così non è stato per i tassi effettivi applicati sui mutui variabili. Abbiamo più volte parlato di questo fenomeno, dovuto in larga parte alla reticenza delle banche, che non sono disposte ad abbandonare dei lauti guadagni anche in un momento dove tutti gli sforzi dovrebbero mirare ad alleggerire la pressione economica sui consumatori. I tassi dei mutui sono quindi ben superiori al quel 2% su cui si aggirano l’Euribor e il Tasso Bce. Questo può succedere grazie allo Spread, che è una percentuale a discrezione della banca che si aggiunge al tasso di riferimento e da cui scaturisce il tasso nominale del mutuo o del finanziamento. Per questo lascia perplessi, nonostante una diminuzione sia stata effettivamente registrata, il bollettino dell’Abi in cui si comunicano i cali dei tassi. Se è vero che rispetto a un anno fa sono scesi di più di un punto percentuale, restano in assoluto molto al di sopra dei tassi di riferimento. Nel corso del mese di marzo il tasso applicato ai prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è stato del 4,34% (come media tra i tassi fissi e quelli variabili), inferiore al 4,56% di febbraio e al 4,79% di gennaio. Si torna ai valori del 2006, con la speranza che le banche rinuncino a qualche vantaggio per rendere ancor più leggera la rata del mutuo.
25 April 2009
Assegni, si cambia
Nel tentativo, forse, di ridare fiato a uno strumento di pagamento ormai sempre meno utilizzato, l’Associazione Bancaria Italiana ha annunciato dei cambiamenti nelle consuetudini sull’incasso degli assegni. Strumento di pagamento poco affidabile, perchè di riscontro non immediato, gli assegni hanno storicamente avuto anche il grande difetto di poter essere incassati solo dopo molti giorni; fuori piazza addirittura si arrivava a più di dieci giorni, un’enormità considerato che siamo nell’era delle comunicazioni! L’Autorità garante del mercato e della concorrenza (Agcm) si è interessata a questo aspetto delle transizioni bancarie già da un pò, cercando di regolamentare questo malfunzionamento che come sempre andava a danno dei clienti e a beneficio delle banche, tanto da riuscire a rendere vincolanti una serie di impegni per ridurre commissioni e tempi di accredito. L’Abi si è quindi trovata costretta a non poter rimandare oltre l’applicazione di queste misure, fissando il 1° Ottobre come limite massimo. Da questa data verranno eliminate le commissioni per gli assegni circolari fino a 12.500 euro e per quelli bancari fino a 3.000 euro mentre i tempi di disponibilità delle somme erogate tramite assegno scendereanno da sette a sei giorni lavorativi da subito, per arrivare a cinque nella data succitata.
1 April 2009
Chiesa e prestiti
Anche alla Conferenza Episcopale Italiana, alla stregua di alcune regioni italiane e di altri organismi pubblici come le camere di commercio, ha varato un piano di sostegno alle famiglie bisognose sotto forma di un fondo di garanzia da circa 30 milioni di euro che permetterà la concessione di prestiti bancari per 300 milioni; l’iniziativa è stata conclusa a seguito di un accordo con l’Abi. I fondi da destinare verranno raccolti con una colletta nazionale che si terrà in tutte le chiese italiane domenica 31 maggio, quando cade la Pentecoste, o con versamenti su conti correnti bancari che verranno istituiti all’uopo. Le richieste dovranno pervenire ai centri Caritas delle parrocchie o agli uffici delle Acli e i requisiti richiesti sono di formare un nucleo familiare regolare anche straniere e non cattoliche, purchè con almeno tre figli o malati a carico e che abbiano perso il lavoro ed ogni fonte di reddito. L’ammontare del prestito sarà di 500 euro al mese della durata iniziale di un anno rinnovabile per ulteriori 12 mesi. Il rimborso avverrà nel momento in cui la situazione economica si sia risollevata e si sia trovata una fonte di reddito stabile, in cinque anni e con applicazione di un interesse minimo concordato dalla Cei con l’Abi.
29 January 2009
Il nuovo corso del consorzio Patti Chiari
Rivoluzione all’interno del consorzio Patti Chiari. Con l’elezione del nuovo presidente Filippo Cavazzuti sembra ci sia aria di rinnovamento. Patti Chiari infatti non è uscito benissimo dall’ultimo anno che ha visto molte banche imputate da procedimenti aperti dall’antitrust, sia riguardo le procedure di rinegoziazione mutui che per l’applicazione estremamente penalizzante per la clientela della commissione di massimo scoperto. Il consorzio, che è quello che dovrebbe fornire supporto informativo ai clienti delle banche e favorire la trasparenza nelle relazioni banca-cliente, chiaramente ne ha avuto un forte contraccolpo di immagine. Il nuovo presidente annuncia innanzitutto che la svolta chiave della politica di rinnovamento sarà quella di far diventare Patti Chiari un organismo a sé stante, mentre fino a oggi era stato un’emanazione dell’ABI, in modo da guadagnare più indipendenza e imparzialità. Tra i provvedimenti annunciati c’è quello di espellere le banche che non garantiranno la trasparenza e la semplificazione dei rapporti con i clienti. Una più severa applicazione dei regolamenti del consorzio che, ricordiamo, sono sottoscritti praticamente da tutti gli istituti di credito presenti sul territorio nazionale.
22 January 2009
Banche accolgono il monito di Draghi sul credito
Immediata la risposta dell’Abi alle dichiarazioni rilasciate l’altroieri dal Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi. Dopo la riunione tenitasi ieri sera nella sala del Consiglio di palazzo Koch il presidente dell’Associazione bancaria italiana, Corrado Faissola, ha dichiarato il sistema bancario è in piena sintonia con quanto detto da Draghi e che “siamo assolutamente convinti che il compito degli istituti di credito nel 2009 sia particolarmente impegnativo, perche’ da un lato non devono far mancare il loro sostegno all’economia, dall’altro devono erogare credito con prudenza adeguata, per evitare spiacevoli sorprese a livello di qualita’ del credito”. In particolare ha citato il recente incontro proprio tra l’Abi e Confindistria per cercare di incrementare la collaborazione tra banche e imprese come unica strada percorribile per uscire in fretta dalla crisi. Al mercato non mancherà quindi l’appoggio delle banche, pronte a finanziare le imprese solide come anche a supplire a difficoltà momentanee di altre che attraversano un periodo difficile ma che hanno dimostrato in passato di essere affidabili.
13 January 2009
L’Abi rende noti i dati della convenzione per la rinegoziazione del mutuo
L’Abi ha reso note le statistiche relative alla rinegoziazione del mutuo con il ritorno della rata al 2006 di cui abbiamo spesso parlato negli articoli precedenti, di cui l’ultimo dava notizia delle proroga decisa per l’iniziativa. Nel comunicato stampa con cui si sono resi noti i dati si è epressa soddisfazione per le tante adesioni. Quel che forse si è evitato di aggiungere è il cammino periglioso che la convenzione ha avuto; tante banche infatti hanno deciso di aderire solo nell’ultimo periodo quando gli effetti della crisi si sono fatti maggiormente sentire. Diciamo insomma che la convenienza del cliente non può essere valutata in maniera assoluta ma solo relativa all’attuale congiuntura storia, ossia ci si accontenta! Ma vediamo i dati nel dettaglio:
sono state 50.000 le famiglie che hanno beneficiato della rinegoziazione ed è di oltre 5 miliardi di euro il controvalore dei mutui rinegoziati con la convezione Abi; alla fine le banche hanno aderito nella misura del 92,22% del totale degli sportelli presenti sul territorio nazionale, le lettere informative inviate sono state 2 milioni e i contatti gestiti 107.000; le operazioni di rinegoziazione individuale effettuate a partire dal 2007 sono state circa 130.000 e oltre 15.000 quelle di portabilità realizzate da giugno 2008.
21 December 2008
Le rate dei mutui scendono oppure no?
Sembra che sulla valutazione di quel che succede alla nostra economia le valutazioni siano tante e differenti. Solo pochi giorni fa abbiamo scritto di come il Centro Studi Sintesi di Venezia avesse in una recente ricerca fotografato il mercato dei mutui affermando che le rate non accennavano a scendere anche dopo il taglio dei tassi. Ora a distanza di pochi giorni altre notizie parlano quiete dopo la tempesta nel settore immobiliare. Le rate dei mutui, in particolare per chi ha resistito e non ha rinegoziato, hanno cominciato a scendere con un trend che proseguirà anche nel 2009. Questo dovuto principalmente alla riduzione progressiva dei tassi Euribor che sembra non essersi ancora arrestata e all’intervenuto del governo che ha fissato nel 2009 il 4% come percentuale massima per calcolare gli interessi passivisui mutui. Come anche abbiamo detto in precedenza non si è chiarito sul momento quali saranno le modalità con cui questa norma verrà applicata. L’Abi per il momento ha avviato un tavolo di lavoro per risolvere i dubbi lasciati insoluti dal provvedimento, mentre alcune banche già cercando di adeguare la propria offerta, in particolare proponendo mutui parametrati ai tassi della Banca centrale europea. Insomma, se sulla valutazione dell’entità delle rate per i contratti in essere continua a esserci confusione, almeno per quelli nuovi si delineano certezze che garantiranno un risparmio ai cittadini.