E’ sempre difficile scegliere il miglior mutuo da sottoscrivere per l’acquisto di una casa, soprattutto adesso che le cose si stanno complicando ulteriormente con la crisi finanziaria e le pessime notizie provenienti dal medioriente. Fino a poco tempo fa gli operatori finanziari consigliavano il tasso variabile, mentre adesso non sono più cosi sicuri di questa scelta, in particolare perché a quanto pare ci saranno dei rialzi sui tassi da parte della BCE. (more…)
8 March 2011
15 October 2009
La BCE frena gli incentivi auto
Nel 2010 probabilmente non avremo gli incentivi auto, per due motivi: il primo viene dal Governo italiano, che pare voglia vincolarli all’incremento della produzione; il secondo arriva dalla Banca Centrale Europea, secondo la quale questi incentivi, nonstante abbiano avuto effetti positivi di breve periodo in alcuni paesi europei, impattino negativamente su altre aree produttive. In particolare si rileva che l’acquisto di auto nuove freni la produzione di ricambi per vecchie autovetture, inoltre spinge le famiglie a fare un acquisto importante rinunciando ad altri, riflettendosi quindi negativamente sul complesso dell’economia nel medio-lungo periodo.
9 May 2009
Conto Arancio annuncia la diminuzione del tasso di interesse
Come al solito dopo la comunicazione del taglio del costo del denaro da parte della Bce, si susseguono le notizie della diminuzione dei rendimenti in offerti dalle banche per chi lascia i risparmi versati in un conto. In particolare i conti deposito, dato che sui conti classici gli interessi attivi sono ormai inesistenti, si abbatte subito la scure della discesa dei rendimenti. Questa volta c’è da dire che Conto Arancio è stato premonitore, avendo deciso l’abbassamento del rendimento già prima della comunicazione della Banca Centrale Europea. Quanto le due cose siano slegate però non si può sapere, dato che il taglio del tasso di riferimento del costo del denaro era largamente atteso dagli addetti ai lavoro. ING Direct porta quindi il tasso di interesse di Conto Arancio all’1,50% lordo, quindi 1,095% netto. C’è un po’ di tempo per i delusi da questa proposta per cercare una nuova collocazione ai propri risparmi; le modifiche infatti entreranno in vigore dal 5 giugno 2009. Per chi stesse usufruendo di promozioni precedenti nessun problema, perché saranno valide fino alla loro scadenza naturale.
8 May 2009
Ultimo taglio per la Bce?
La Banca Centrale Europea taglia ancora il costo del denaro, arrivando alla percentuale più bassa di sempre, l%. Prima, dopo i tagli a catena che si erano innescati con la crisi finanziaria, era arrivato al livello dell’1,25% e ora con questa ulteriore decurtazione di un quarto di punto, fa cifra pari. Secondo quanto dicono gli esperti, se le condizioni di mercato rimarranno stabili questo dovrebbe essere l’ultimo taglio effettuato dalla Bce; una decisione che in qualche modo porta a compimento la politica di riduzione del costo del denaro studiata a Strasburgo negli scorsi mesi. Aggiustamenti sono stati fatti anche sul tasso sui finanziamenti ad un giorno, che scende all’1,75% perdendo 50 punti base, mentre resta invariato allo 0,25% quello sui depositi marginali. Sempre ieri si è svolta la riunione della Banca d’Inghilterra che ha lasciato invariati i tassi d’interesse della Gran Bretagna allo 0,5%. Intanto le previsioni economiche per il 2009 continuano a preoccupare on un prodotto interno lordo che è dato a -4% e che è destinato a stabilizzarsi, quindi non a risalire, nel 2010.
3 April 2009
Nuovo taglio dei tassi Bce
Come annunciato nei giorni scorsi nella riunione di ieri sullo stato dell’economia il Consiglio direttivo della BCE ha apportato ulteriori modifiche ai tassi di interesse. E ancora una volta in discesa! Era nell’aria ma non smette di lasciare increduli le ripetute e ravvicinate diminuzioni del tasso Bce a cui è legato il costo del denaro; questo è il sesto intervento dall’ottobre 2008. Con decorrenza a partire dalle operazioni con regolamento 8 aprile 2009 il tasso sarà il 1,25%, ridotto rispetto al precedene di altri 25 punti base. Questo il tasso principale. Quello marginale è sceso al 2,25% e quello sui depositi presso la banca centrale scende allo 0,25%, quasi a zero così da disincentivare le banche dal lasciare il denaro fermo. C’è preoccupazione alla Banca Centrale Europea sull’andamento dell’economia reale. L’inflazione scende e la disoccupazione aumenta in misura tale da non poter più essere ignorata. Il taglio è arrivato anche a seguito dell’ulteriore calo dell’Euribor a tre mesi che negli scorsi giorni aveva fatto registrare un muovo, anche se esiguo calo, all’1,52%. Le ripercussioni reali di qusti tagli sulle tasche degli italiani purtroppo non sono automatiche. Le banche infatti continuano a mantenere alti gli spread e ad applicare ai nuovi mutui tassi non inferiori al 4%.
14 March 2009
Nuove stime sui mutui dopo il taglio Bce
Nomisma ha analizzato gli effetti che il recente taglio della Bce, che nelle parole del direttore Trichet non sarà l’ultimo, avrà sulle rate dei mutui a tasso variabile. La riduzione prevista è di circa 400/435 euro l’anno per una media di 35 euro al mese, se si prende come riferimento un mutuo di 125 mila euro a 20 anni. Questo risparmio interesserà di circa 2 milioni famiglie italiane, con un risparmio totale di 456 milioni che sommati ai precedenti arrivano a oltre 2 miliardi di euro in meno rispetto al massimo (Euribor al 5,39%) raggiunto ad ottobre. Ma l’azione sui tassi non è l’unica perseguita dai vertici delle Banche centrali europee che stanno mettendo a punto altri strumenti per fronteggiare la crisi con misure globali. Una della opzioni considerate è quella acquistare obbligazioni o titoli di stato dalle banche. Qualcosa di molto simile alla cura Tremonti per le banche italiane che negli scorsi giorni ha visto la prima Banca aderire. Tutto questo per rafforzare i patrimoni delle banche agendo sulla liquidità del mercato la cui carenza è instabilità ha messo fortemente in crisi gli equilibri negli ultimi mesi.
5 March 2009
Il tasso europeo a 1,5%. Trichet non crede che sia sufficiente
Oggi la Banca Centrale Europea ha comunicato l’ulteriore riduzione del tasso d’interesse base e gli investitori non hanno visto le loro speranze disattese. Siamo giunti ai minimi storici ossia all’1,50%, e il Presidente della BCE, Trichet, ha dichiarato che potrebbero essere necessari ulteriori tagli. La BCE ha elaborato anche previsioni per cui il 2009 sarà ancora un anno di recessione in cui il Pil dei Paesi europei si aggirerà tra il 3,2% e il 2,2%. Niente di buono neanche per il livello di inflazione; secondo alcune stime si potrebbe arrivare a livelli inflazionistici negativi nei prossimi mesi.
Trichet continua a ribadire l’importanza della cooperazione europea, dell’integrazione dei mercati finanziari e della sintonia con il colosso americano. Di fondamentale importanza anche il rispetto delle regole riguardanti gli aiuti verso le economie dell’Est Europa che fanno parte dell’Unione.
Ora non c’è altro da fare che aspettare domani per la riapertura delle borse europee il cui andamento permetterà d capire se questo grande sforzo finanziario inizi ad avere i suoi frutti.
5 February 2009
Invariati i tassi Bce
Dopo la riunione di oggi dei banchieri centrali europei il presidente dell’Eurotower Trichet ha annunciato che non sono stati decisi ulteriori tagli dei tassi; riepilogando quindi, quello minimo sul rifinanziamento principale resta al livello ultimo definito lo scorso 15 gennaio. Restano invariato anche i tassi sui depositi overnight e quello sui rifinanziamenti marginali presso l’istituto centrale di Francoforte, rispettivamente all’1,00% e 3,00%. La valutazione del Gotha dell’Economia europea non ha potuto che constatare che le previsioni di crescita al ribasso sono quelle più accreditate per l’Eurozona in questa congiuntura. Al momentaneo calo dei prezzi potrebbe infatti sopraggiungere una nuova risalita dell’inflazione durante il secondo semestre dell’anno in corso. Trichet ha inoltre espresso la possibilità che nuovi tagli da parte della Bce avvengano nel mese di marzo, specificando però che non saranno dello spessore degli scorsi, dato che percentualmente ci sono più possibilità che siano dello 0,25 piuttosto che dello 0,50. Insomma niente decisioni all’americana; per il momento in europa i tassi rimangono lontani dallo zero. Non completamente dello stesso avviso è invece la Banca Centrale Britannica, la BOE, che ha ulteriormente limato i tassi fino ad arrivare all’1%.
18 January 2009
Ancora invariato Rendimax
Dopo aver dato la notizia del nuovo taglio di interessi da parte della Banca centrale europea viene spontaneo andare a vder come si comportano le banche in particolare pper quanto riguarda i tassi dei conti depositi. Ancora una volta Banca IFIS lascia invariato al 4,75% il tasso di interesse del suo conto di deposito Rendimax. Abbiamo già commentato sorpresi questa scelta in molte occasioni chiedendoci come fosse possibile per l’istituto di credito sostenerla economicamente e questa volta infatti nel comunicato stampa Banca IFIS ha annunciato che nel prossimo futuro assisteremo a delle diminuzioni dei rendimenti offerti. Il taglio dovrebbe avvenire a marzo e non sarà drastico anche se non è ancora stato detto a quanto ammonterà. Gli investitori che già hanno aperto Rendimax possono però stare tranquilli perchè contestualmente sarà attivata anche un’opzione di “vincolo” del capitale, che dovrebbe continuare ad offrire il 4,75% con la formula dell’anticipo degli interessi.
La Bce taglia i tassi al 2%
In conformità con la decisione del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea del 18 dicembre 2008 di riportare a 200 punti base il corridoio formato dai tassi di interesse sulle operazioni attivabili su iniziativa delle controparti intorno al tasso applicato all’operazione di rifinanziamento principale sono stati apportati negli scorsi giorni dei ritocchi ai tassi di interesse dell’area Euro. Le variazioni avranno effetto a decorrere dal 21 gennaio e riguardano il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema che viene ridotto di 50 punti base e si attesta al 2,00% (il minimo storico della Bce a questa quota solo nel giugno 2003), il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale passa invece al 3,00% e il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale all’1,00%. Queste decisioni di politica monetaria cercano in qualche modo di disincentivare le banche dal lasciare denaro fermo presso la Bce facendo scendere il rendimento sui depositi, per permettere più circolazione di liquidità sul mercato e dare respiro all’economia.