Forse non tutti sanno che il tasso EURIBOR è quello a cui sono agganciati moltissimi mutui a tasso variabile. Ebbene questo indicatore aveva iniziato ad oscillare in salita verso 1,2% già verso agosto scorso e nelle ultime settimane sta subendo ulteriori importanti rialzi nell’ordine dello zerovirgola. Sembra poca cosa eppure si era trattato di quasi un raddoppio rispetto a pochi mesi prima. Queste violenti oscillazioni dell’EURIBOR determinano aumenti e diminuzioni dei mutui a tasso variabile e sono temutissime dai consumatori! (more…)
21 March 2011
8 March 2011
Mutui a tasso fisso o variabile? Il punto della situazione
E’ sempre difficile scegliere il miglior mutuo da sottoscrivere per l’acquisto di una casa, soprattutto adesso che le cose si stanno complicando ulteriormente con la crisi finanziaria e le pessime notizie provenienti dal medioriente. Fino a poco tempo fa gli operatori finanziari consigliavano il tasso variabile, mentre adesso non sono più cosi sicuri di questa scelta, in particolare perché a quanto pare ci saranno dei rialzi sui tassi da parte della BCE. (more…)
18 May 2010
Mutui con il CAP, un’alternativa al tasso fisso e variabile
Tasso fisso o variabile? Meglio col CAP!
È il dilemma di chi vorrebbe acquistare una casa stipulando un mutuo e deve far fronte non soltanto alla scelta migliore, in termini di tasso al quale “legarsi”, ma anche a motivazioni psicologiche che giocano un ruolo non secondario. Fino a una decina di anni fa, infatti, il “fisso” ha rappresentato la principale scelta di mutuo per l’acquisto di immobili utilizzato in Italia. Da pochissimo tempo, però, la situazione è completamente cambiata (in meglio grazie anche alla surroga). Oltre alle più note alternative del tasso variabile e di quello misto, il mercato offre così anche altre formule che vanno dal variabile a rata costante a quello variabile entro limiti prefissati ( cap & floor), dal mutuo bilanciato a quello elastico. (more…)
22 December 2009
Mutui a tasso variabile. Perchè tanti delusi?
Grande delusione per i molti sottoscrittori di contratti per mutui a tasso variabile! Ciò sembra una contraddizione, dal momento che le tante persone che hanno evitato di contrattare un tasso fisso, con l’Euribor ai minimi storici non potevano essere più soddisfatte. E invece si ritrovano con delle rate inaspettate nonostante l’andamento al ribasso del tasso di interesse per le transazioni in Euro tra le banche europee. A che cosa dobbiamo questa situazione? E’ necessario andare a spulciare il contratto e soffermarsi su quelle clausole che di solito vengono scritte in caratteri piccolissimi e che la Banca non ha molto piacere a far notare.
Se è presente una clausola chiamata floor allora tutto diventa chiaro! Essa indica che il tasso di interesse applicato al mutuo non può scendere al di sotto di un certo livello a prescindere dall’andamento del tasso di riferimento. E ritorna la solita questione a cui molti rispondono con le più disparate argomentazioni: è preferibile un mutuo a tasso fisso o è meglio optare per quello a tasso variabile?
8 October 2009
Da Banca Sella un Prestito d’Onore per lo studio
I Master privati, soprattutto all’estero, sono molto costosi e la possibilità di frequentarli appena finita l’Università è scarsa se non si ha alle spalle una famiglia che può affrontare tale spesa. Tuttavia Se siete dei brillanti neolaureati appena entrati nel mondo del lavoro, Banca Sella favorisce la frequentazione di un Master coprendo la spesa con un prestito personale fino a cinquantamila euro! Per ottenere questo credito agevolato per studenti occorre presentare il proprio curriculum universitario e una dichiarazione del datore di lavoro che indica il salario che state percependo. Questo prestito d’onore, infatti, è riservato comunque a chi percepisce un minimo di reddito dimostrando la sua capacità di entrare nel mondo del lavoro. Il capitale delle rate dovranno essere rimborsate a partire da 6 mesi finito il Master, con un tasso della media Eutibor più il 3%.
23 May 2009
L’Euribor ricomincia a salire
Lievi segnali di cambiamento per l’andamento dell’Euribor. Il tasso interbancario che negli ultimi mesi è stato protagonista di una spericolata discesa libera ha negli ultimi giorni segnato dei leggeri rialzi. Pochissima cosa in realtà, se pensiamo che il tasso a tre mesi dal 1,237%, record storico al ribasso, si è arrivati al 1,252%. Quello che conta però è che potrebbero essere il segnale che qualcosa sta cambiando, un inizio di controtendenza da tenere sotto controllo, soprattutto per quelli che hanno intenzione di comprare a breve una casa e pensavano di chiedere un mutuo a tasso variabile. Ma non è ancora il caso di allarmarsi; che l’Euribor prima o poi avrebbe smesso di diminuire ce lo si aspettava, ora resta da vedere su che livelli si stabilizzerà. Altrettanto certo è che non potrà farlo a una percentuale così bassa, realisticamente potrebbe risalire anche intorno al 2%, che ancora non sarebbe niente in confronto al 5,393%, record storico in rialzo, toccato ad ottobre 2008. Restiamo in attesa di capire cosa succede, anche se il mercato, si sa, certezze non ne da mai.
26 April 2009
La lenta discesa dei tassi dei mutui
Se i tassi interbancari di riferimnti sono scesi vertiginosamente negli ultimi mesi, così non è stato per i tassi effettivi applicati sui mutui variabili. Abbiamo più volte parlato di questo fenomeno, dovuto in larga parte alla reticenza delle banche, che non sono disposte ad abbandonare dei lauti guadagni anche in un momento dove tutti gli sforzi dovrebbero mirare ad alleggerire la pressione economica sui consumatori. I tassi dei mutui sono quindi ben superiori al quel 2% su cui si aggirano l’Euribor e il Tasso Bce. Questo può succedere grazie allo Spread, che è una percentuale a discrezione della banca che si aggiunge al tasso di riferimento e da cui scaturisce il tasso nominale del mutuo o del finanziamento. Per questo lascia perplessi, nonostante una diminuzione sia stata effettivamente registrata, il bollettino dell’Abi in cui si comunicano i cali dei tassi. Se è vero che rispetto a un anno fa sono scesi di più di un punto percentuale, restano in assoluto molto al di sopra dei tassi di riferimento. Nel corso del mese di marzo il tasso applicato ai prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è stato del 4,34% (come media tra i tassi fissi e quelli variabili), inferiore al 4,56% di febbraio e al 4,79% di gennaio. Si torna ai valori del 2006, con la speranza che le banche rinuncino a qualche vantaggio per rendere ancor più leggera la rata del mutuo.
20 April 2009
Ancora record per l’Euribor
Avevamo da un pò evitato di dare notizia della continua discesa dell’Euribor, il tasso interbancario a cui sono ancorati i mutui a tasso variabile, ma oggi ci sembra significativo segnalare che il tasso a un mese, già dalla precedente quotazione è sceso sotto la soglia dell’1%, per l’esattezza lo 0,99%. La corsa in discesa dell’Euribor sembra non fermarsi più, nonostante quello a una settimana sia risalito al 0,87%; il tasso a tre mesi scende all’1,41%. A questo punto ci sono delle considerazioni d’obbligo da fare. E’ vermanete difficile, in questa situazione, non essere portati a scegliere il tasso variabile al momento della sottoscrizione di un mutuo. Con i tassi attuali la differenza mensile rispetto a un tasso fisso può arrivare anche oltre i 100 euro; e questo nonostante le banche tengano alti gli spread. C’è però da dire che seppur non si sappia quando, prima o poi i tassi ricominceranno a salire, presumibimente quando i contraccolpi della crisi dell’autunno scorso si saranno attenuati. Questo porterebbe a un’impennata delle rate a tasso variabile, carico che potrebbe non esssere sostenibile per il consumatore poco accorto. C’è sicuramente da risparmiare con il tasso variabile, ma è importnate che tutti sottoscrivano il mutuo con cognizione di causa, calcolando il futuro aumento ed essendo sicuri di potervi fare fronte.
3 April 2009
Nuovo taglio dei tassi Bce
Come annunciato nei giorni scorsi nella riunione di ieri sullo stato dell’economia il Consiglio direttivo della BCE ha apportato ulteriori modifiche ai tassi di interesse. E ancora una volta in discesa! Era nell’aria ma non smette di lasciare increduli le ripetute e ravvicinate diminuzioni del tasso Bce a cui è legato il costo del denaro; questo è il sesto intervento dall’ottobre 2008. Con decorrenza a partire dalle operazioni con regolamento 8 aprile 2009 il tasso sarà il 1,25%, ridotto rispetto al precedene di altri 25 punti base. Questo il tasso principale. Quello marginale è sceso al 2,25% e quello sui depositi presso la banca centrale scende allo 0,25%, quasi a zero così da disincentivare le banche dal lasciare il denaro fermo. C’è preoccupazione alla Banca Centrale Europea sull’andamento dell’economia reale. L’inflazione scende e la disoccupazione aumenta in misura tale da non poter più essere ignorata. Il taglio è arrivato anche a seguito dell’ulteriore calo dell’Euribor a tre mesi che negli scorsi giorni aveva fatto registrare un muovo, anche se esiguo calo, all’1,52%. Le ripercussioni reali di qusti tagli sulle tasche degli italiani purtroppo non sono automatiche. Le banche infatti continuano a mantenere alti gli spread e ad applicare ai nuovi mutui tassi non inferiori al 4%.
24 February 2009
Euribor a 3 mesi più basso di sempre
Mai così basso dalla nascitadell’Unione monetaria, l’Euribor a 3 mesi è arrivato alla soglia che molti aspettavano da tempo; con un tasso di 1,912% contro il precedente 1,93%. Come dicevamo niente di straordinario dato l’andamento tenuto negli ultimi tempi e addirittura è facile ipotizzare, date le misure per riequilibrare il mercato interbancario che sono state prese, che potrebbe scendere ancora un pò. Questo scenario però rende sempre più inutile il decreto anticrisi varato a suo tempo dal governo per limitare i tassi dei mutui variabili e soprattutto annulla la convenienza dei mutui con rendimento legato al tasso Bce. In questi casi però la prudenza non è mai troppa e capire quali siano i parametri di una corretta valutazione aiuta a meglio situarsi in un contesto in continuo e spesso rapido cambiamento. La convenienza immediata infatti non è necessariamente l’unica cosa da considerare. Se oggi risparmiamo domani potremmo assistere a un rialzo dei tassi e questo renderebbe più convenienti sia i tassi fissi che quelli variabili indicizzati Bce meno reattivi ai cambiamenti del mercato. L’unico criterio di scelta resta quello di una corretta valutazione delle proprie possibilità. A volte meglio spendere un pò di più e avere la certezza che la rata rimarrà invariata, piuttosto che inseguire risparmi minimi che potrebbero trasformarsi in pericolose bombe ad orologeria come è successo l’anno scorso per chi aveva contratto un mutuo a tasso variabile.