Rivoluzione all’interno del consorzio Patti Chiari. Con l’elezione del nuovo presidente Filippo Cavazzuti sembra ci sia aria di rinnovamento. Patti Chiari infatti non è uscito benissimo dall’ultimo anno che ha visto molte banche imputate da procedimenti aperti dall’antitrust, sia riguardo le procedure di rinegoziazione mutui che per l’applicazione estremamente penalizzante per la clientela della commissione di massimo scoperto. Il consorzio, che è quello che dovrebbe fornire supporto informativo ai clienti delle banche e favorire la trasparenza nelle relazioni banca-cliente, chiaramente ne ha avuto un forte contraccolpo di immagine. Il nuovo presidente annuncia innanzitutto che la svolta chiave della politica di rinnovamento sarà quella di far diventare Patti Chiari un organismo a sé stante, mentre fino a oggi era stato un’emanazione dell’ABI, in modo da guadagnare più indipendenza e imparzialità. Tra i provvedimenti annunciati c’è quello di espellere le banche che non garantiranno la trasparenza e la semplificazione dei rapporti con i clienti. Una più severa applicazione dei regolamenti del consorzio che, ricordiamo, sono sottoscritti praticamente da tutti gli istituti di credito presenti sul territorio nazionale.
29 January 2009
13 January 2009
L’Abi rende noti i dati della convenzione per la rinegoziazione del mutuo
L’Abi ha reso note le statistiche relative alla rinegoziazione del mutuo con il ritorno della rata al 2006 di cui abbiamo spesso parlato negli articoli precedenti, di cui l’ultimo dava notizia delle proroga decisa per l’iniziativa. Nel comunicato stampa con cui si sono resi noti i dati si è epressa soddisfazione per le tante adesioni. Quel che forse si è evitato di aggiungere è il cammino periglioso che la convenzione ha avuto; tante banche infatti hanno deciso di aderire solo nell’ultimo periodo quando gli effetti della crisi si sono fatti maggiormente sentire. Diciamo insomma che la convenienza del cliente non può essere valutata in maniera assoluta ma solo relativa all’attuale congiuntura storia, ossia ci si accontenta! Ma vediamo i dati nel dettaglio:
sono state 50.000 le famiglie che hanno beneficiato della rinegoziazione ed è di oltre 5 miliardi di euro il controvalore dei mutui rinegoziati con la convezione Abi; alla fine le banche hanno aderito nella misura del 92,22% del totale degli sportelli presenti sul territorio nazionale, le lettere informative inviate sono state 2 milioni e i contatti gestiti 107.000; le operazioni di rinegoziazione individuale effettuate a partire dal 2007 sono state circa 130.000 e oltre 15.000 quelle di portabilità realizzate da giugno 2008.
20 December 2008
Fiditalia e il piano anti-insolvenza
Lo scorso giugno Fiditalia a cominciato a testare un’iniziativa volta a contrastare il rischio insolvenza per i clineti che hanno sottoscritto un mutuo. La prova ha funzionato più che bene ed è diventata per questo prassi consolidata, ma vediamo di che si tratta. Dopo aver riscontrato che un cliente non assolve al pagamento di due rate del mutuo, Fiditalia offre la possibilità di allungare il piano di rimborso per far diminuire fin quasi alla metà l’importo mensile da pagare. Vista così non sembra una grande novità; sono molte le banche che offrono la rinegoziazione delle condizioni del mutuo. La vera innovazione, in direzione dell’attenzione al cliente, sta in primis nelle procedure per cui è Fiditalia che si mette prontamente in contatto con il soggetto insolvenete per proporre l’alternativa; ma soprattutto si usufruisce dell’agevolazione di vedersi cancellato il debito e le eventuali penali che ne sarebbero derivate. La stragrande maggioranza dei clienti contattati ha sottoscritto la rinegoziazione, prendendo una boccata d’ossigeno e permettendo anche alla banca di non incorrere nel rischio insolvenza generalizzata.
5 December 2008
Altroconsumo ricorre al Tar lazio per la portabilità dei mutui
Altroconsumo si dichiara parte civile, accanto all’Antitrust, nel ricorso presentato al Tar Lazio dai ventitré istituti bancari accusati di non aver ottemperato alla portabilità dei mutui a costo zero come previsto dall’accordo tra Abi e Ministero del Tesoro. La sanzione emessa dall’autorità garante per le inadempienze è stata di 9 milioni 680 mila euro, in seguito anche ad un’inchiesta di Altroconsumo che lo scorso 18 aprile aveva denunciato all’Authority la mancata attuazione della portabilità gratuita dei mutui da parte del 95% degli operatori bancari che spesso, ignorando le esplicite richieste dei clienti, offrivano soluzioni differenti ma sempre più onerose, come la sostituzione del mutuo o surrogazione con spese a carico dei consumatori. La sanzione è stata naturalmente impugnata dalle banche e si è così finiti al Tar dove si deciderà definitivamente sulla questione. La difficoltà di ottenere la portabilità a costo zero lede il principio della libera concorrenza ma soprattutto danneggia fortemente chi ha un mutuo in corso dato che con l’attuale abbassamento dei tassi potrebbe legittimamente sperare a un risparmio consistente sulla rata mensile.
24 November 2008
Il Fondo di Garanzia sui mutui
Pare che il Governo abbia deciso di inserire nel pacchetto anti-crisi alcune misure di sostegno alle famiglie che si sono trovate nell’ultimo anno a far fronte a cospicui aumenti della rata del contratto di mutuo a tasso variabile. L’annuncio è stato fatto dal direttore dell’Abi Giuseppe Zadra, unitamente a quello sulla proroga della convenzione per la rinegoziazione del mutuo. Questo nuovo strumento di tutela dei risparmiatori è un fondo rivolto a chi si trova fortemente in difficoltà, le famiglie che si trovano in difficoltà per la perdita del posto di lavoro o per casi eccezionali, come la perdita del capofamiglia, e che per questo non sono momentaneamente in grado di fare fronte al pagamento della rata. Per evitare la perdita dell’abitazione e l’iscrizione nel registro dei protesti il Fondo interviene pagando fino a tre rate del mutuo dando così un po’ di respiro agli intestatari del prestito. Per finanziare il Fondo sono stati stanziati 20 milioni di euro e nei prossimi giorni dovrebbe essere messo a punto il decreto attuativo che lo renderà vigente a tutti gli effetti.
L’Abi proroga la convenzione per la rinegoziazione dei mutui
Il direttore generale dell’Associazione bancaria, Giuseppe Zadra ha annunciato quella che è una buona notizia per chi ha contratto un mutuo: l’Abi ha deciso di prorogare la convenzione con il ministero dell’Economia sulla rinegoziazione dei mutui a tasso variabile sulla prima casa. In seguito al denominato cartello Abi-Tremonti sono state circa 32.000 le rinegoziazioni effettuate. Ma già in 90 mila avevano avviato la procedura di rinegoziazione senza aspettare la lettera mandata dall’Abi; questo fa un totale di 135 mila operazioni concluse fino al 20 novembre, di cui ben 13 mila quelle che hanno scelto la portabilità tramite la procedura elettronica del “cambio mutuo”. Non poche sono state le polemiche circa l’effettiva praticabilità della procedura, soprattutto rispetto alla trasparenza sulle offerte di rinegoziazione, spesso risultata carente tanto da non riuscire a calcolare l’effettivo vantaggio che ne sarebbe risultato. Per questo è importante chiedere sempre informazioni dettagliate alla propria banca e insistere sui particolari che non ci sembrano chiari.
25 October 2008
30 September 2008
Il cartello Banche-Tremonti e il conto accessorio
A leggere nel dettaglio la lettera di proposta di rinegoziazione inviata dalle banche in attuazione del “Decreto Tremonti” a tutti i clienti che hanno sottoscritto mutui a tasso variabile si trova sempre qualche parte da analizzare più nel dettaglio. Oggi parliamo del “conto accessorio”previsto dal provvedimento e le cui non chiarissime caratteristiche non fanno che aumentare la già complicata comprensione della proposta da parte dei consumatori. Cerchiamo allora di chiarirci le idee. Accettando la proposta di rinegoziazione è possibile ricalcolare la rata del mutuo, in base al cartello Tremonti/ABI, sulla media dei tassi del 2006 per i mutui erogati prima dell’1-1-2007. La differenza tra la nuova rata e la precedente in una situazione come l’attuale di continuo aumento dei tassi, sarebbe teoricamente a nostro “favore”; cioè ci ritroveremmo una somma più bassa da pagare. In realtà questa differenza confluirà nel conto accessorio e sarà, sempre in questa situazione, contabilizzata a debito. Il conto accessorio sarà anche interamente gratuito e senza costi di gestione, ma quello che si profila è il pagamento di interessi a debito sulle somme accumulate del 5,50% circa e questo per la durata degli attuali mutui che è di media 30 anni! Alla fine potrebbe rivelarsi un salasso… Ora è vero che se i tassi cominciano a scendere la situazione può capovolgersi e quindi fruttare interessi creditori al contraente, ma in questa congiuntura economica il rischio è davvero grosso, tanto da poter legittimamente disincentivare molti dal rinegoziare il mutuo.
24 September 2008
Mutui, non cessano le denunce dei consumatori
Periodo caldo quest’ultimo anno per tutto ciò che ha a che vedere con i mutui. A finire nell’occhio del ciclone ancora una volte le banche, accusate di scarsa trasparenza dall’associazione Altroconsumo (www.altroconsumo.it) per la mancata applicazione della convenzione Tremonti del giugno scorso. Per sei tra i più importanti gruppi bancari -Unicredit, Intesa San Paolo, Ubi Banca, Monte Paschi, Popolare di Sondrio e Banca Toscana- è scattata la denuncia alla Banca d’Italia e al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il problema è relativo alle lettere sulla rinegoziazione dei mutui; pare infatti che non contengano il piano d’ammortamento, senza il quale è impossibile capire la reale rata da pagare e il capitale residuo di finanziamento. Tra inspiegabili errori di calcolo e omissioni manca inoltre l’indicazione dell’evoluzione del tasso variabile e l’indicatore sintetico di costo, per valutare il costo effettivamente pagato dal risparmiatore per tutta l’operazione. Non c’è chiarezza sul tasso, manca qualunque riferimento al parametro di indicizzazione e allo spread. Il perché, incredibile a dirsi, è che non si è tenuto conto dell’aumento dei tassi. Il consiglio è di NON ACCETTARE la proposta di rinegoziazione della banca. Con l’illusione di una rata inferiore si corre il rischio di aumentare a dismisura la durata del mutuo, a volte di oltre 25 anni.