21 February 2010

Bpm prevede un utile di 378 milioni nel 2012

Categoria: Banche — Tags: , , , , , — Riccardo @ 15:03

00033332La Banca Popolare di Milano punta a raggiungere un utile netto di 378 milioni di euro nel 2012, con una crescita annua composta della redditività del 45,5%. È questo il target del nuovo piano industriale triennale 2010-2012, che sarà illustrato alla comunità finanziaria, approvato all’unanimità dal consiglio di amministrazione della Bpm. Lo scenario macro su cui si basa il piano «sconta una lenta ripresa economica nel triennio 2010-2012», con un Pil a fine triennio previsto in crescita all’1,5% e un tasso Bce al 2,5%. L’orizzonte strategico della Bpm resta focalizzato alla mission di «banca di riferimento sul territorio per lo sviluppo di famiglie e imprese». Con tre driver per la crescita futura: valorizzazione della clientela esistente, rafforzamento delle quote di mercato, miglioramento dell’efficienza. In particolare su quest’ultimo punto, a fine 2012 la rete degli sportelli è attesa in crescita del 15% (807 filiali a fine piano) mentre i dipendenti saranno 8.628 e il costo del credito è atteso in calo allo 0,75% (dall’1,05% di fine 2009).
Secondo le stime messe al punto dal management team, la provvista raggiungerà i 40 miliardi di euro (+5,1%), in particolare grazie alla dinamica dei depositi a vista (+7,4%). Sempre secondo le previsioni del vertice, la Bpm porterà il peso della componente a vista sul totale della provvista al 60% mentre quello della clientela istituzionale si ridurrà al 20%. La vocazione retail si evidenzierà anche sul versante degli impieghi, attesi in crescita nel triennio del 7,6% a 40 miliardi, «grazie a una maggiore operatività con le famiglie e alla maggiore penetrazione commerciale nel segmento Pmi e imprese ». Attesa anche una sensibile ripresa del risparmio gestito e amministrato previsti, rispettivamente, in crescita nel triennio del 7,8 e dell’8,9%.
Nel complesso, i ricavi operativi puntano su un incremento medio annuo dell’8,1% (a 2,2 miliardi), mentre la politica di contenimento delle spese e il miglioramento dell’efficienza operativa dovrebbero ridurre l’ascesa dei costi operativi al +2,3% medio annuo. Ne deriva un target di cost/income ratio in discesa dal 66% al 56%. E una crescita del risultato della gestione operativa del 17,7% a 1 miliardo di euro. A livello di bottom line, l’utile netto è così previsto a fine piano in 378 milioni (+45,5% medio annuo rispetto al dato pro-forma di 123 milioni di fine 2009), mentre il Roe dovrebbe salire dal 3,3 al 9,5%. Dati che proietterebbero con successo la Bpm fuori dalla crisi finanziaria internazionale dell’ultimo biennio. Eccesso di ottimismo? Per capirlo, bisognerà attendere le spiegazioni che i vertici di Bpm daranno agli analisti, soprattutto per quanto riguarda il dettaglio delle proiezioni dei ricavi.


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