1 March 2009

HSBC: probabile vendita di quote per accrescere il capitale

Categoria: Banche — Tags: , , — Riccardo @ 17:25

Due fonti rimaste anonime hanno informato del nuovo progetto in capo alla HSBC, la più grande Banca europea per valore di mercato, di aumentare di circa 17 miliardi di dollari il proprio capitale per proteggersi dall’erosione dei profitti legati ai pessimi mutui americani. La notizia che la Banca considererà un’offerta di diritto è stata ieri suffragata dal Financial Times che ha riportato che la Goldman Sachs e la JPMorgan sono state assunte per la sottoscrizione della vendita.

Le maggiori istituzioni finanziarie europee, guidate dalla UBS e dalla Royalk Bank of Scotland, sono state costrette ad aumentare il capitale di oltre 355 miliardi di dollari  a causa delle perdite sul mercato del credito e delle svalutazioni sugli investimenti. Secondo il quotidiano economico inglese i più alti livelli di capitale dovrebbero permettere alla HSBC di comprare titoli dai rivali in piena crisi di liquidità. Secondo Howard Wheeldon, stratega finanziario della BGC, l’aumento di capitale della HSBC non è legato al timore delle perdite correnti ma è una manovra per aggiudicarsi una posizione molto forte dopo il passaggio della crisi. 

La HSBC si trova, in questo senso, già avvantaggiata dal momento che: non è mai stata appoggiata finanziariamente dal governo inglese; ha accumulato 42 miliardi di mutui non buoni dall’inizio del 2006 a differenza di altre banche e assicuratori mondiali che hanno subito perdite e svalutazioni per oltre 1 trilione di dollari.

Thailandia: nuovi tagli al tasso di interesse.

Categoria: Banche — Tags: , , , — Riccardo @ 16:40

Oggi il Ministro della Finanza Tailandese, Korn Chatikavanij, ha annunciato che la Banca centrale taglierà ulteriormente il suo tasso di interesse entro quest’anno affinchè si stimoli la crescita. La Banca centrale ha introdotto il suo ultimo taglio al tasso lo scorso 25 Febbraio per il terzo mese consecutivo con l’obiettivo di salvare la domanda dopo la caduta dei prezzi al consumo e la contrazione economica che continua da quattro trimestri.

Il Primo Ministro ha contemporaneamente promesso delle nuove misure di stimolo per combattere la caduta economica. La Banca centrale ha, infatti, dichiarato che la produzione manifatturiera ha raggiunto il record di contrazione nel mese di Gennaio. Essa ha aggiunto che il surplus del proprio conto corrente è il massimo registrato negli ultimi due decenni a causa della caduta del prezzo del petrolio e della contrazione della domanda dei materiali grezzi.

Il taglio del tasso della Banca centrale porterà quest’anno ad una diminuzione del margine netto di interesse (NIM – differenza tra il tasso di interesse  guadagnato dalla banca e quello pagato per i depositi) per le banche tailandesi da come risulta dalle note scritte ai diversi clienti.

Wickert: troppe barriere ai rifinanziamenti sui mutui

Categoria: Mutui — Tags: , , — Riccardo @ 15:48

Brian Wickert, presidente della Accunet Mortgage, in un’intervista rilasciata a Bloomberg, ha espresso il suo orgoglio per le modalità accurate con cui sceglie i richiedenti di un mutuo. Egli, infatti, è rimasto molto stupito nel vedere un cliente impegnato con quattro mutui sulla casa che ha cercato di rifinanziarsi a Gennaio ma che è stato respinto da tre prestatori nazionali. La posizione creditizia e il reddito di questo mutuatario erano, infatti, solidi; nonostante questo, con il crollo delle vendite delle case legato a quello dei prezzi, i periti non sono riusciti a trovare tre vendite comparabili. Wickert è del parere che il suo business sia diventato molto più restrittivo dal momento che le persone che vogliono ottenere per se stessi uno stimolo economico attraverso il rifinanziamento debiti a tassi bassi si trovano ostacolate da regole e tasse. 

I banchieri di molti paesi affermano che un’importante ragione per cui il mercato immobiliare non si è stabilizzato è la discesa dei tassi sui mutui accompagnata dall’aumento delle barriere. I crescenti tassi di default (quando non si fa fronte al proprio debito) e le immani perdite bancarie hanno condotto i prestatori ad essere più avversi al rischio causando un aumento degli onorari e dei tassi sull’assicurazione con serie difficoltà per i prestiti di rifinanziamento.

28 February 2009

Il Ministro ungherese chiede aiuto alla EBRD.

Categoria: Banche — Tags: , , — Riccardo @ 17:56

Il Primo Ministro ungherese, Ferenc Gyurcsany, ha chiesto all’Europa di predisporre un pacchetto di almeno 180 miliardi di euro per aiutare le economie dell’Est europeo. La proposta, insieme a un impegno di 25 milioni di euro della Banca Mondiale e di altre due organizzazioni internazionali, ha spinto subito al rialzo la moneta e i titoli della regione.

La crisi globale del credito che ha lasciato le banche con più di 2 trilioni di perdite e svalutazioni sta avendo forti ripercussioni proprio su queste economie emergenti dal momento che la domanda per le loro esportazioni è collassata e gli investimenti sono svaniti. L’Ungheria, l’Ucraina, la Lettonia, la Serbia e la Bielorussia hanno bisogno di un salvataggio finanziario internazionale per evitare il rischio di default e quindi di non poter far fronte ai propri debiti a breve termine. Gyurcsany ha intenzione di presentare, il prossimo 1 Marzo a Bruxelles, il proprio piano che prevederà finanziamenti a breve temrine per i governi, ristrutturazione coordinata del debito privato, la ricapitalizzazione delle banche e la liquidità per le imprese in almeno 12 paesi dell’Est europeo.

La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) dovrà partecipare attivamente a tali misure dato che in questo momento è necessario ricordareil livello di prosperità e di benefici reciproci che sono stati ottenuti con la crescente integrazione degli ultimi anni.

I fondi comuni della UBS a Porto Rico: conflitto di interessi?

Categoria: investimenti — Tags: , , — Riccardo @ 14:33

La UBS, il gigante finanziario svizzero, Ha trovato un piccolo pezzo di paradiso a Porto Rico. Nel 2007, infatti, la UBS Financial Services di Porto Rico, società controllata dalla UBS di Zurigo, è diventata la consulente finanziaria del Sistema Pensionistico di queste isole caraibiche che fornisce pensioni a 278.000 lavoratori governativi e pensionati. Nel 2008 la UBS ha preso il comando dopo che il fondo ha venduto quasi 3 miliardi di dollari in obbligazioni pensionistiche, producendo 27 milioni di dollari in onorari sia per la stessa Banca che per tutti i suoi co-sottoscrittori. Tali obbligazioni, appoggiate dai contributi al fondo da parte del futuro governo, erano state valutate appena sopra al titolo spazzatura (titolo emesso da società che hanno un triplo B nelle valutazioni di rating e che ha un elevato rischio di default) definito da Moody’s, Standard e Poor’s e Fitch Ratings. 

I fondi comuni gestiti dalla UBS hanno caratteristiche peculiari poichè sono il frutto di politiche di investimento che secondo alcuni giuristi porterebbero a gravi problemi di conflitti di interessi. Un esempio: un gestore di fondi della UBS ha comprato 1,5 miliardi di dollari di titoli che ha ripartito tra 20 fondi comuni della UBS che vende a fronte di anticipi e parcelle annuali. 

Il Presidente della UBS a Porto Rico, Miguel Ferrer, ha tenuto a sottolineare che la sua azienda non sta facendo nulla di improprio, che non ci sono conflitti di interesse e che ogni investimento fatto risponde a tutte le regole finanziarie necessarie.

Citigroup converte i titoli privilegiati in ordinari.

Categoria: Banche — Tags: , — Riccardo @ 13:25

Gli analisti americani non sono affatto ottimisti sulla questione Citigroup poichè ritengono che l’ulteriore tentativo di salvataggio da parte del governo americano non arresterà il flusso di perdite della compagnia bancaria che continuerà a richiedere moneta nei mesi a venire. In effetti la decisione presa ieri di convertire una gran parte delle azioni privilegiate in ordinarie, apportando un taglio alle spese relative ai dividendi, non ha per il momento fornito nuova moneta alla Banca.

Richard Ramsden, direttore dell’area analisi della Goldman Sachs Group, ha raccomandato gli investitori di evitare le quote Citigroup perchè c’è ancora poca chiarezza sul fatto che le decisioni di ieri siano l’ultima fase di una ristrutturazione del capitale. Se fosse così, infatti, il capitale netto esistente potrebbe essere ulteriormente indebolito nei mesi futuri.

C’è anche molto scetticismo fra gli esponenti politici che, consapevoli degli immani sforzi fatti sia dall’amministrazione odierna che passata, possono solo sperare che questa manovra sia quella giusta per poter rimettere in piedi il grande colosso bancario americano.

26 February 2009

Gruebel alla UBS. Giornata di ripresa per la grande banca svizzera

Categoria: Banche — Tags: , , — Riccardo @ 12:15

In un comunicato stampa di questa mattina la UBS, la più grande banca svizzera, ha informato il mondo finanziario della nomina dell’ex amministratore delegato della Credit Suisse, Oswald Gruebel, a nuovo direttore. Gruebel va a sostituire il dimissionario Marcel Rohner con la speranza di poter riportare la fiducia tra gli investitori, consumata dalle perdite record e dalla battaglia legale iniziata con gli USA. La scorsa settimana, infatti, il fisco statunitense ha presentato un’azione legale alla UBS per costringerla a violare la legge sulla privacy finanziaria e ottenere i nominativi di americani indagati per frode fiscale.

Secondo Gruebel è necessario attuare delle riduzioni di costi sostanziali per riportare la UBS a livelli di guadagno accettabili. La UBS è, infatti, momentaneamente colpita da svalutazioni per un valore di 50 miliardi di dollari; tali perdite finanziarie sono legate anche al ritiro dei titoli dei più facoltosi clienti americani come conseguenza dell’inchiesta americana secondo cui la banca appoggerebbe l’evasione delle tasse.

La nomina di Gruebel ha avuto subito effetti indiretti positivi: stamattina il titolo UBS è aumentato del 12% dopo un periodo di costante decremento che durava dalla nomina di Rohner nel Luglio 2007.

23 February 2009

Citigroup: il Tesoro rileverà le azioni?

Categoria: Banche — Tags: , — Riccardo @ 19:41

E’ di oggi la notizia pubblicata sul Wall Street Journal per cui l’amministrazione Obama potrebbe approvare che il Tesoro rilevi il 40% delle azioni ordinarie della Citigroup. Lo stesso giornale riporta che la grande banca americana, che lo scorso 20 febbraio ha perso il 22% del proprio valore sui listini dopo la preoccupante notizia di una possibile nazionalizzazione, ha proposto che il governo converta gran parte delle sue azioni privilegiate in titoli ordinari attraverso una transazione che non comporti costi aggiuntivi per i cittadini.

In realtà tutto ciò che riguarda la Citigroup, la Banca d’America (anch’essa in forte crisi finanziaria) e il loro futuro non sembra confermare le notizie diffuse in merito.

Gli investitori, infatti, tra i quali William Smith della Smith Asset Management, hanno accusato il Segretario del Tesoro Timothy Geithner di un mancato chiarimento sulle intenzioni riguardo alla Citigroup e alla Banca d’America che starebbe danneggiando i titoli di tali società.

Le grandi banche decidono di acquistare gli Interest Rate Swaps

Categoria: Banche — Tags: , , — Riccardo @ 19:06

La JPMorgan, la Deutshe Bank e molte altre grandi banche hanno deciso di supportare l’ipotetica offerta della ICAP (uno dei più grandi broker mondiali) per la Lch Clearnet (società che si occupa dell’assunzione di rischio per le controparti coinvolte in uno scambio finanziario) che garantisce quasi la metà degli Interest Rate Swaps scambiati a Wall Street. Gli IRS sono contratti swaps in cui si scambiano interessi che vengono calcolati sullo stesso capitale nozionale. 

Tali banche si stanno, quindi, preparando ad acquisire il controllo di 458 trilioni di dollari di Irs sul mercato non regolamentato dei derivati più grande del mondo. Ciò sta avvenendo contemporaneamente al lavoro dei regolatori americani ed europei per ottenere maggiore trasparenza nei credit-default swaps (contratti in cui il compratore ha il diritto di vendere alla pari le obbligazioni della società contraente nel momento in cui si verifica l’insolvenza). (more…)

20 February 2009

La FED allarmata da un’ipotetica deflazione

Categoria: Banche — Tags: , , — Riccardo @ 18:42

Il prezzo della vita in America è cresciuto a Gennaio per la prima volta in sei mesi dal momento che il costo della benzina ha smesso di diminuire e i rivenditori hanno provato a dare una spinta attraverso incrementi legati all’entrata del nuovo anno.

Il Dipartimento del Lavoro ha presentato stamattina a Washington i dati che dimostrano come l’indice dei prezzi al consumo sia cresciuto dello 0.3%.

In realtà sembra che i prezzi continueranno a rimanere contenuti nei prossimi mesi sia perchè molte aziende stanno seguendo le politiche di sconto adottate da Wal-Mart e Macy’s e sia perchè l’economia sta attraversando una crisi definita come peggior recessione dal periodo post-guerra. La Federal Reserve, infatti, questa settimana ha dichiarato che alcuni dei suoi funzionari sono fortemente preoccupati per un crescente rischio di deflazione o, comunque, per un prolungato abbassamento dei prezzi che eroderebbe i profitti e danneggerebbe i soggetti prestatori.

Grande influenza sta anche avendo l’improvviso calo delle vendite della General Motors, Ford e Crysler che spingerebbe i prezzi dei veicoli a rimanere troppo bassi.

« Newer PostsOlder Posts »

Powered by WordPress