Mutuo Sempre Light di Ubi Banca è una soluzione in linea con le nuove esigenze dettate da crisi economica, difficoltà a trovare un lavoro stabile, innalzamento continuo dei prezzi delle abitazioni. Si tratta infatti di un mutuo con una durata massima di 50 anni (valore che è il massimo che si trova sul mercato, anche presso la concorrenza), con (more…)
9 August 2010
18 May 2010
Mutui con il CAP, un’alternativa al tasso fisso e variabile
Tasso fisso o variabile? Meglio col CAP!
È il dilemma di chi vorrebbe acquistare una casa stipulando un mutuo e deve far fronte non soltanto alla scelta migliore, in termini di tasso al quale “legarsi”, ma anche a motivazioni psicologiche che giocano un ruolo non secondario. Fino a una decina di anni fa, infatti, il “fisso” ha rappresentato la principale scelta di mutuo per l’acquisto di immobili utilizzato in Italia. Da pochissimo tempo, però, la situazione è completamente cambiata (in meglio grazie anche alla surroga). Oltre alle più note alternative del tasso variabile e di quello misto, il mercato offre così anche altre formule che vanno dal variabile a rata costante a quello variabile entro limiti prefissati ( cap & floor), dal mutuo bilanciato a quello elastico. (more…)
26 April 2009
La lenta discesa dei tassi dei mutui
Se i tassi interbancari di riferimnti sono scesi vertiginosamente negli ultimi mesi, così non è stato per i tassi effettivi applicati sui mutui variabili. Abbiamo più volte parlato di questo fenomeno, dovuto in larga parte alla reticenza delle banche, che non sono disposte ad abbandonare dei lauti guadagni anche in un momento dove tutti gli sforzi dovrebbero mirare ad alleggerire la pressione economica sui consumatori. I tassi dei mutui sono quindi ben superiori al quel 2% su cui si aggirano l’Euribor e il Tasso Bce. Questo può succedere grazie allo Spread, che è una percentuale a discrezione della banca che si aggiunge al tasso di riferimento e da cui scaturisce il tasso nominale del mutuo o del finanziamento. Per questo lascia perplessi, nonostante una diminuzione sia stata effettivamente registrata, il bollettino dell’Abi in cui si comunicano i cali dei tassi. Se è vero che rispetto a un anno fa sono scesi di più di un punto percentuale, restano in assoluto molto al di sopra dei tassi di riferimento. Nel corso del mese di marzo il tasso applicato ai prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è stato del 4,34% (come media tra i tassi fissi e quelli variabili), inferiore al 4,56% di febbraio e al 4,79% di gennaio. Si torna ai valori del 2006, con la speranza che le banche rinuncino a qualche vantaggio per rendere ancor più leggera la rata del mutuo.
21 March 2009
In Italia i tassi su prestiti e mutui sono tra i più alti d’Europa
L’Adusbef presenta uno studio comparativo su livello dei tassi e delle commissioni applicate in tutta Europa in una pratica di concessione del mutuo o di prestiti personali. Purtroppo dai dati raccolti tra febbraio 2007 e novembre 2008 l’Italia risulta prima nella speciale classifica dei Paesi dove predere denaro in prestito costa di più. Nel periodo considerato le banche italiane hanno applicato tassi di interesse sul credito a consumo maggiori tra 99 e 156 punti base rispetto alla media europea. E questo in una situazione in cui i parametri di riferimento, ossia in tassi interbancari, sono gli stessa pr tutta la UE. La differenza è data infatti dal famigerato spread, cioè la percentuale che viene aggiunta all’indice di riferimento che è a totale discrezione delle banche. Per i mutui le differenze si attenuano ma l’Italia resta sempre tra i paesi dove richiedere un mutuo costa di più. Se prendiamo ad esempio un mutuo superiore ai 10 anni in Italia, sempre nel periodo di riferimento, si sono registrati in media 32 punti base in più di interessi richiesti dalle banche rispetto a quelle europee.
8 January 2009
L’Euribor scende sotto il 3%
L’anno nuovo non fa mutare il trend di decrescita del tasso interbancario Euribor. Un regalo posticipato per chi ha in piedi un mutuo a tasso variabile è infatti l’ulteriore calo dell’indice che si attesta sotto il 3%; erano più di due anni e mezzo che non arrivava così in basso. L’Euribor a tre mesi è sceso in totale di altri tre punti base, al 2,73%. In calo anche l’Euribor a una settimana, sceso di quattro punti base al 2,24%, e quello a un mese calato al 2,45%. C’era da aspettarselo visto anche l’ennesimo taglio dei tassi che la Bce ha varato a metà dicembre. La differenza tra i due tassi si va assottigliando, tanto che i mutui indicizzati sul tasso Bce non sembrano più così convenienti. In tutto questo poi c’è da dire che le ricadute in positivo sull’ammontare delle rate mensili non sono così dirette. Le banche si prendono un discreto margine prima di alleggerire il peso dei mutuatari a tasso invariabile e anche per i nuovi contratti non c’è tanto da entusiasmarsi, dato che le percentuali di spread da aggiungere ai tassi di indicizzazione, sempre a discrezione dell’istituto di credito, sono spesso alte.
1 December 2008
Il pacchetto anti-crisi alla prova dei fatti
Dopo i primi commenti a caldo ora è il momento di un’analisi più approfondita del pacchetto anti-crisi proposto dal Governo. Rispetto alla misura che più ci riguarda, e cioè la parte sui mutui, iniziano a serpeggiare i primi dubbi sull’effettiva convenienza della misure proposte. In particolare per chi stipulerà un mutuo dal 1° gennaio 2009 che ricordiamo potrà scegliere se indicizzare il tasso variabile all’euribor o al tasso Bce. Attualmente il primo oscilla tra il 3,65% e il 3,95% mentre il secondo è stabile al 3,25%. Risparmio evidente se non fosse che leggendo meglio la norma troviamo scritto che «il tasso complessivo applicato in tali contratti è in linea con quello praticato per le altre forme di indicizzazioni offerte». Il tasso complessivo quindi resterà nella discrezionalità della banca e spetterà al cliente valutare attentamente se è più conveniente un mutuo ancora agganciato al tasso Euribor (ultimamente in discesa) ma con uno spread basso, o se è meglio sottoscrivere un nuovo mutuo ancorato al tasso Bce ma con un onere aggiuntivo di, ipotizziamo, 150 punti base di spread. Passi avanti sulla trasparenza dunque, perché le banche saranno costrette a dichiarare le aggiunte sul tasso base, ma non necessariamente sul risparmio effettivo. Staremo a vedere.
21 November 2008
Nel 2009 ulteriori diminuzioni delle rate dei mutui
Da una delle ultime analisi del mercato del credito risulta che le rate del mutuo sono in calo e che questa tendenza sembra si prolungherà nell’imminente 2009. Dopo i ripetuti tagli al costo del denaro ordinati dalla Banca Centrale Europea le conseguenze si sono finalmente fatte sentire. Per le circa 3,2 milioni di famglie italiane che hanno un mutuo a tasso variabile so ricomincia a respirare, dopo un anno di preoccupazione per i continui aumenti delle rate. L’Euribor si è riallineato ai livelli del luglio 2007, cioè il momento in cui è cominciata la crisi dei subprime negi Stati Uniti da cui poi è derivata l’attuale situazione economica che tutti abbiamo sotto gli occhi. L’euribor a tre mesi resta pero al 4,15%, quasi un punto percentuale al tasso di riferimento della Bce che è al 3,25%. Il Governatore della Bce Trichet è ottimista sulla progressiva diminuzione delle rate dei mutui variabili, grazie anche alle misure che verranno prese per sostenere l’economia che avranno al centro l’accesso al credito da rendere quanto più possibile esteso e vantaggioso.
17 November 2008
Mutuo Europa di Banca Tercas
Dopo BPM (vedi articolo) arriva sul mercato un altro mutuo legato al tasso Bce, è Mutuo Europa di Banca Tercas (www.tercas.it). Sarà probabilmente il prossimo trend bancario quello di indicizzare i tassi variabili non più all’Euribor ma ai parametri Bce sul costo del denaro; dopo le maxi-stangate dell’ultimo anno la gente si è fatta sospettosa e infatti già si registra un netto calo nella richiesta di mutui a tasso variabile. Resta ancora da capire se sul lungo periodo questa nuova formula sarà conveniente; è vero che in un momento come questo la differenza percentuale tra Euribor e tasso Bce è alta, ma in futuro potrebbe calare fino a non essere più vantaggiosa. Ma vediamo le condizioni di Mutuo Europa: l’importo massimo è di 250.000 euro, mentra la durata è pari a 25 anni. Non si accettano richieste per chi avrà più di 72 anni alla scadenza prefissata. Lo spread è dell’1,50% e non ci sono oneri aggiuntivi in caso di estinzione anticipata.