I soggetti che percepiscono una pensione mensile hanno avuto delle notizie importanti: ci sono infatti delle novità sul cedolino.
Gennaio è, come sempre, un mese fatto di cambiamenti con ricalcoli, recuperi fiscali e aggiornamenti. Molti pensioni potrebbero infatti ricevere di più o di meno rispetto ai mesi precedenti. A mutare sono anche le date di pagamento e gli importi che vengono riconosciuti e che spettano ad alcuni pensionati.
Cosa cambia a gennaio per i pensionati
Solitamente le pensioni vengono pagate il primo giorno bancabile del mese, anche se gennaio fa eccezione. La data dei versamenti subisce infatti uno slittamento per ragioni tecniche e di calendario, proprio perché il 1 gennaio è un giorno festivo. Il pagamento avverrà quindi il 2 gennaio 2026. Il discorso cambia per chi si fa accreditare la pensione direttamente sul proprio conto corrente postale; in quei casi la data effettiva è proprio l’1 gennaio 2026. Per chi invece preleva la pensione in contanti presso un ufficio postale, è necessario rispettare un calendario specifico:
- cognomi da lettera A a C: venerdì 2 gennaio 2026;
- cognomi da lettera D a K: lunedì 5 gennaio 2026;
- cognomi da lettera L a P: mercoledì 7 gennaio 2026 (in quanto il 6 è festivo);
- cognomi da lettera Q a Z: giovedì 8 gennaio 2026.
A gennaio arrivano anche le addizionali regionali e comunali sugli importi delle pensioni. Delle addizionali che vengono trattenute in 11 rate mensili, da gennaio a novembre, che si riferiscono all’anno fiscale precedente. Il cedolino INPS è accessibile mediante il servizio online dell’Istituto, a cui ci si può autenticare mediante SPID di livello 2, CIE oppure CNS. Sarà inoltre reso disponibile nella sezione principale dell’area riservata del titolare di prestazioni pensionistiche. L’INPS invia inoltre il documento anche via mail a chi ha confermato il proprio indirizzo di posta elettronica.

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Il cedolino della pensione contiene tutte le informazioni sul proprio trattamento pensionistico, e permette di verificare l’importo dei trattamenti liquidati dall’INPS ogni mese e accedere ad altri servizi di consultazione, certificazione e variazione dati. Il cedolino INPS permette inoltre all’utente di capire meglio la proposizione di domande.
Per quanto riguarda le pensioni minime, l’aumento previsto comporterebbe un passaggio da 598,61 euro mensili a 603, 40 euro, con un incremento nominale di soli 1,80 euro. La pensione minima è stata invece portata a 616,67 euro al mese con un incremento effettivo rimasto al di sotto del tasso d’inflazione degli ultimi anni. Per questo motivo, è stato quindi presentato un emendamento che propone di aumentare le pensioni minime e di fissare l’aumento al 2,7% in linea con l’incremento dello scorso anno. Nonostante queste iniziative, il recupero non è sufficiente a garantire il potere d’acquisto ai pensionati, che continuano a fare i conti con gli effetti dell’inflazione.
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