L’economia italiana oggi si trova in una fase di crescente incertezza, con segnali contrastanti che delineano un quadro complesso e articolato. Dopo lo stop registrato nel terzo trimestre dell’anno, le prospettive per il quarto trimestre mostrano elementi di stagnazione ma anche alcune potenziali spinte al rialzo, grazie soprattutto al turismo e ai servizi.
Situazione attuale e dinamiche economiche
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) italiano nel quarto trimestre del 2025 è oggetto di dibattito tra gli analisti: da una parte la fiducia è contenuta, l’industria manifatturiera soffre, e l’export continua a mostrare segnali di debolezza, dall’altra, il turismo e i servizi sembrano sostenere l’economia, mentre l’inflazione si mantiene su livelli più bassi rispetto al passato recente.
L’andamento del mercato finanziario europeo riflette queste tensioni. Dopo i tagli dei tassi ufficiali da parte della Banca Centrale Europea (BCE) e l’attesa di ulteriori riduzioni da parte della Federal Reserve (FED), si registra un aumento dello spread sovrano in Francia, legato a instabilità politica e aumento del debito. In Italia, invece, lo spread sul Bund tedesco è in lieve calo, passando da +1,27 a settembre a +1,02 a dicembre, segnale di una situazione relativamente più stabile.
L’inflazione in Italia è risalita a novembre al +1,4% su base annua, avvicinandosi alla misura core (+1,9%), a causa di un rallentamento nella riduzione dei prezzi dell’energia, in particolare del gas, che in Europa ha visto un aumento del prezzo fino a 47 euro/MWh a dicembre. Il prezzo del petrolio, invece, si mantiene in calo (-10,4% annuo a novembre).
Industria e export: una fase di difficoltà
Il comparto industriale italiano continua a mostrare segnali di crisi. La produzione industriale a ottobre è rimasta invariata rispetto al mese precedente, ma su base annua registra un calo significativo del 3,6%. Settori chiave come l’automotive (-34,5%), gli articoli in pelle (-17,2%) e i prodotti petroliferi raffinati (-15,8%) sono particolarmente colpiti. Anche gli ordini esteri per l’industria italiana sono deboli, con una diminuzione delle vendite extra-UE del 3,5% a ottobre, influenzata dalla frenata dei mercati USA e dalla forte contrazione dell’export verso la Cina (-21,3% annuo nei primi dieci mesi).
La fiducia delle imprese è in calo, con l’indice IESI che a novembre scende a 93,1 punti da 95,5 di settembre, e previsioni sugli investimenti in diminuzione, con un -1,2% previsto per il quarto trimestre dopo il calo del 3° trimestre. Il PMI manifatturiero a novembre si attesta a 44,5, indicatore di contrazione del settore.
Il turismo, volano dell’economia italiana
In controtendenza rispetto alla stagnazione industriale, il settore dei servizi e in particolare il turismo rappresentano un punto di forza per l’economia italiana. Nel 2024 la spesa turistica totale in Italia ha raggiunto i 110 miliardi di euro, con un aumento trainato esclusivamente dai turisti stranieri (+6,9% a settembre rispetto al 2023). Il turismo straniero ha superato ampiamente i livelli pre-pandemia, con un incremento del 28,8% rispetto al 2019.
L’Italia si conferma tra le prime destinazioni mondiali, migliorando la sua posizione nelle classifiche internazionali sia per numero di arrivi sia per spesa turistica, superando Paesi come Cina e Regno Unito. Il peso diretto e indiretto del turismo sul valore aggiunto nazionale è stimato intorno all’11%, con un impatto occupazionale che raggiunge il 12%.
Il settore dell’ospitalità beneficia inoltre di una capacità ricettiva molto utilizzata, con un tasso di occupazione degli esercizi ricettivi che ha superato i livelli pre-pandemia (51,5% nel 2023 contro il 49% nel 2019). La crescita è particolarmente significativa negli hotel di lusso, con un aumento del 13% dei posti letto negli alberghi a 5 stelle e di lusso. L’uso delle tecnologie digitali per la prenotazione di servizi turistici continua a espandersi: circa il 70% delle prenotazioni avviene via internet, contro il 58,4% del 2019.
Consumi e fiducia delle famiglie
I consumi delle famiglie hanno mostrato un andamento volatile nel corso del 2025. Il terzo trimestre dell’anno ha registrato un aumento dei consumi superiore alle attese (+1,4%), sostenuto da una crescita dei redditi, un’inflazione più bassa e un credito meno costoso. Tuttavia, il quarto trimestre presenta segnali di rallentamento, con la fiducia delle famiglie che cala a 96,6 punti (sotto la media del terzo trimestre), e indicatori come le immatricolazioni di auto e le vendite al dettaglio che mostrano un calo a ottobre e novembre.
L’incertezza economica e le difficoltà del settore industriale pesano anche sulle prospettive di ripresa degli investimenti, che rimangono contenuti, e sull’andamento dell’export, strettamente legato all’andamento della domanda estera e alle tensioni geopolitiche globali.
La situazione attuale dell’economia italiana è quindi caratterizzata da un equilibrio precario tra elementi di rallentamento strutturale e segnali positivi provenienti da alcuni settori chiave, con il turismo in prima linea come motore di crescita e resilienza in un contesto globale complesso e incerto.
Le sfide e le prospettive dell’economia italiana nel contesto attuale






