Nel quadro attuale dei mutui in Italia, la surroga del mutuo si conferma una strategia efficace per ridurre il peso delle rate mensili.
La possibilità di trasferire il debito residuo da un istituto di credito all’altro, senza costi aggiuntivi per il mutuatario, rappresenta un’opportunità da valutare attentamente, soprattutto alla luce delle nuove offerte e delle agevolazioni presenti nel mercato finanziario del 2025.
La surroga del mutuo, o portabilità del mutuo, è disciplinata dalla Legge 40/2007 e permette al mutuatario di spostare il proprio mutuo residuo da una banca a un’altra. Questo passaggio consente di ottenere condizioni più favorevoli, come un tasso di interesse inferiore o il cambio della tipologia di tasso (da variabile a fisso o viceversa), oltre a clausole contrattuali più vantaggiose e maggiore flessibilità nel rimborso anticipato.
Tra i principali benefici della surroga spiccano l’assenza di spese dirette per il cliente: sono infatti a carico della nuova banca tutte le spese di istruttoria, perizia e cancellazione dell’ipoteca, con l’unica eccezione di una modesta imposta ipotecaria fissa di 35 euro. Inoltre, la durata residua e l’importo complessivo del mutuo rimangono invariati, permettendo così di concentrarsi esclusivamente sul risparmio sugli interessi senza allungare inutilmente il debito.
Oltre al risparmio economico, la surroga offre la possibilità di migliorare il rapporto con il proprio istituto finanziario, scegliendo banche con servizi digitali più avanzati, maggiore trasparenza e offerte accessorie più interessanti. È però fondamentale valutare con attenzione i reali vantaggi in relazione alla propria situazione finanziaria e agli obiettivi a medio-lungo termine, considerando anche eventuali costi aggiuntivi, come perizie straordinarie richieste dalla nuova banca.
Quando conviene effettuare la surroga: criteri di valutazione e risparmi potenziali
Per capire se la surroga del mutuo è conveniente, è necessario analizzare alcune variabili chiave. Innanzitutto, la differenza tra il tasso d’interesse attuale e quello offerto dalla nuova banca deve essere significativa: in genere, un delta positivo di almeno 0,5-1% è la soglia minima per assicurarsi un risparmio concreto.
Altro elemento cruciale è la durata residua del mutuo. Quanto più lunga è la restante vita del finanziamento, tanto maggiori saranno i benefici di un tasso più basso. Al contrario, se mancano pochi anni alla scadenza o il debito residuo è inferiore a 30.000-50.000 euro, il vantaggio economico si riduce drasticamente. Nel 2025, con il trend attuale dei tassi in lieve calo, chi ha sottoscritto mutui in passato a condizioni più onerose trova un contesto particolarmente favorevole per la surroga.
I principali vantaggi ottenibili includono:
- Riduzione della rata mensile grazie a un tasso più conveniente;
- Risparmio significativo sugli interessi complessivi lungo l’intera durata residua;
- Maggiore flessibilità contrattuale, con nuove opzioni su estinzione anticipata e adeguamenti personalizzati;
- Possibilità di modificare la tipologia di tasso e accedere a prodotti innovativi, come i mutui green.
È però essenziale considerare eventuali costi accessori, come la perizia immobiliare, che potrebbero essere richiesti dalla nuova banca; tali spese devono essere integrate nel calcolo del risparmio netto per evitare sorprese.

Limiti e situazioni in cui la surroga non è conveniente o realizzabile (ww.guidaeconomica.it)
Sebbene la normativa italiana garantisca la gratuità dell’operazione per il mutuatario, possono emergere oneri accessori, in particolare legati a richieste specifiche del nuovo istituto, come perizie aggiuntive. Questi costi, seppur generalmente contenuti e spesso coperti dalla banca, vanno comunque verificati con anticipo.
Ci sono inoltre casi in cui la surroga non conviene o non è possibile:
- Il nuovo tasso non è sufficientemente più basso rispetto a quello attuale, annullando il risparmio potenziale;
- Il mutuo è prossimo alla scadenza o il capitale residuo è molto basso;
- Costi accessori inattesi superano il beneficio economico;
- Il mutuo è stato acceso da meno di 6-12 mesi, periodo minimo richiesto da molte banche per prendere in considerazione la surroga;
- Peggioramento del profilo creditizio del richiedente o problemi urbanistici/fiscali sull’immobile, che possono bloccare la procedura.
Questi fattori rendono fondamentale un’attenta analisi preventiva per evitare di incorrere in spese inutili o in una scelta non conveniente.
Surroga del mutuo: definizione, funzionamento e vantaggi reali (www.guidaeconomica.it)






